Le prime suore, venute con suor Margarita da Algersdorf, dialogando con suor Angelina Krizanic, con suor Lidvina Purgaj ed altre suore, hanno trasmesso ulteriori ed interessanti notizie su Madre Margarita.

I tratti esterni di suor Margarita: di media altezza, di statura snella. passo moderato, movimenti misurati, linguaggio tranquillo ed assennato, sorriso dolce, mai forte.

Quando voleva introdurre qualche innovazione nell’educazione dei bambini oppure nell’orario delle suore, lo faceva sempre sotto forma di domanda: “Che cosa ne pensate, sorelle, sarebbe bene cambiare, aggiungere, introdurre?”.

Mentre attendeva la risposta. aveva un volto calmo, gentile, mai impaziente e senza un atteggiamento imperativo, tipo: “Dobbiamo fare così! Introdurremo questo! Questo non sta bene a noi religiose !” ecc. Tutto il suo `’comportamento” era legato alla domanda, una certa offerta per una collaborazione pacifica e reciproca. In questo modo ci attirava e ci spronava a riflettere, ad esprimere le nostre opinioni e motivazioni, tutto fino ad una conclusione unanime, fino alla decisione.

Suor Angelina Krizanic e suor Lidvina Purgaj ed alcune altre suore sostenevano che madre Margarita aveva un temperamento collerico, “però un collerico moderato dall’educazione”.

La sua attività e la sua coerenza dimostravano che madre Margarita era giunta nel convento già formata. Aveva ricevuto educazione e comportamento culturale nella famiglia dello zio, con cui aveva vissuto fino ai 24 anni, cioè finchè non entrò nel convento. Per la sua attività amministrativa, lo zio era annoverato al così detto ceto sociale “migliore” di quel paese. La zia era considerata altrettanto, perchè insegnante di lavori manuali e di carattere docile e buono. Ovviamente ciò era caratteristica di tutta la famiglia, in cui viveva anche Marija Pucher.

Già abbiamo accennato al suo buon comportamento; suor Margarita diceva spesso alle suore che il mezzo più efficace dell’educazione è il buon esempio.

Il rimprovero, il timore e la minaccia di castighi, sono modi di educazione poco felici. L’esempio di un educatore buono, di un insegnamento non costrittivo, la preghiera, il perdono, la comprensione delle difficoltà del bambino, generano un successo inaspettato.

Allorchè ho iniziato a scrivere queste memorie, mi hanno consigliato di scrivere tutto della vita di madre Margarita, anche le cose poco significative.

Per quanto riguarda l’esempio, la nostra professoressa suor Emanuela durante l’ora di pedagogia, in cui spiegava i mezzi di educazione, ci ha raccontato: “Una novizia che insegnava in una quarta elementare, aveva in classe alcune bambine molto irrequiete, difficili da trattare e calmare.

Poichè disturbavano durante la lezione, la suora, inquietata, castigò duramente alcune con qualche percossa di mano. Proprio in quel momento, a causa delle grida e delle urla, entra madre Margarita in classe. Sorpresa dalla scena, si ritira immediatamente, accelerando il passo.