Una giornata di festa, preghiera e riconoscenza per i 156 anni della Congregazione e per i giubilei di suor Celina e suor Ivanka, segno vivo di fedeltà e gioia nel Signore.
“Com’è bello, com’è dolce che i fratelli stiano insieme” (Sal 133). È quanto abbiamo vissuto noi, suore di Roma, sabato 13 settembre 2025, celebrando il 156° anniversario della fondazione della nostra Congregazione, il 75° anniversario di vita religiosa di suor Celina Sarić e il 50° di suor Ivanka Botica.
Tutte le suore della Delegazione di Roma, insieme alle consorelle del Governo generale, si sono radunate nella Comunità di via dei Colli della Farnesina.
C’era un clima disteso e gioioso. Il culmine della festa è stata la celebrazione eucaristica, presieduta da S. E. Mons. Piero Coccia, arcivescovo emerito di Pesaro e concelebrata da padre Carlo, cappellano della comunità.
Le due giubilanti, accompagnate da due suore testimoni e con le candele accese, sono entrate in chiesa in solenne processione, accolte dalle consorelle commosse e dal coro guidato dalla M° signora Doris Marinić.
Davanti all’altare le attendeva la Superiora generale, suor Veronika Verbič, che ha rivolto a loro e ai due concelebranti un cordiale saluto. Ha ringraziato le festeggiate per tutto il bene compiuto con amore e dedizione nei vari incarichi svolti.
Poi si è rivolta a noi consorelle presenti, ricordando che la nostra presenza è un grande dono di Dio. Attraverso di noi ha salutato tutte le consorelle sparse nel mondo, ringraziando il Signore per i 156 anni di vita della nostra Congregazione, per la Madre Margarita – nostra Fondatrice – e per tutte le consorelle defunte. Ha concluso invitandoci ad affidare a Dio il nostro futuro e a chiederGli il dono di nuove vocazioni.
Dopo il rinnovo dei voti, mons. Coccia ha pronunciato una bellissima omelia, un vero inno di ringraziamento. Ha espresso gratitudine alla Superiora generale e a tutte le Suore Scolastiche Francescane di Cristo Re per il loro servizio che compiono a vantaggio della Chiesa e dell’umanità. Ha ringraziato il Signore per i 156 anni della nostra Fondazione, per i 75 e i 50 anni di consacrazione di suor Celina e suor Ivanka, e per i 25 anni di Ordinazione sacerdotale di padre Carlo. Ha elogiato le due consacrate per la responsabilità dimostrata lungo il loro cammino e per quanto il Signore ha operato in loro e attraverso di loro. Hanno risposto alla chiamata del Signore con generosità e impegno, rimanendo profondamente unite a Lui. Questo forte legame con il Signore ha prodotto frutti abbondanti, cioè tanto bene nel campo dell’apostolato da loro esercitato nel cammino della loro vita. Mons. Coccia ha sottolineato come tale comunione con il Signore lasci un segno. Ha ringraziato ancora il Signore col cuore in mano per la fruttuosità sul piano dell’attività di cui siamo testimoni e destinatari e sul piano della spiritualità che ha la connotazione francescana. Ha ricordato tre segni tipici di questo carisma: la serenità che nasce dalla fede; la semplicità, che conduce all’essenziale e le due giubilanti ci hanno insegnato l’essenzialità; la generosità evangelica, che rende il cuore aperto, disponibile, flessibile, servizievole e sincero. Infine ha ringraziato in particolare suor Celina, alla quale è molto legato, ricordando il bene da lei compiuto nei dieci anni trascorsi ad Ascoli Piceno.
Al termine della celebrazione abbiamo fatto una foto di gruppo davanti all’altare.
È seguita l’agape fraterna, preparata con il contributo di tutte le comunità della Delegazione e della Casa generalizia.
Durante il pranzo, suor Lucia Vrdoljak Colo, Superiora della Delegazione, ha rivolto un caloroso saluto a suor Celina e suor Ivanka, ringraziando il Signore per quanto hanno fatto e continuano a fare. Dalla loro vita e dal loro operato emergono tre preziosi tratti: fedeltà, serenità e semplicità.
Sono state – e continuano a essere – fedeli al Signore, alla Chiesa, alla Congregazione e ai compiti loro affidati. La loro testimonianza di fedeltà è un dono prezioso per tutte.
In loro si percepisce una serenità che non le ha abbandonate neppure nei momenti difficili, perché radicata nella fede e alimentata dalla preghiera.
Non possiamo dimenticare la loro costante lezione di semplicità francescana, fatta di essenzialità, povertà evangelica e disponibilità.
Suor Lucia ha concluso augurando loro di tenere viva la fiaccola della speranza e di camminare insieme verso il Signore, con lo sguardo rivolto al passato con gratitudine.
Il momento più allegro è stato durante l’apertura dei regali.
Con la conclusione del pranzo ci siamo congedate dalle consorelle delle altre comunità, ringraziandole per il dono della comunione e della condivisione fraterna.
Suor Anna Maria Jurić
