23. I fratelli e le sorelle si amino a vicenda per amore di Dio, come dice il Signore;: questo è il mio comandamento, che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. E mostrino con le opere l’amore che hanno tra loro. E con fiducia l’uno manifesti all’atro le proprie necessità, affinché vicendevolmente procurino e servano ciò di cui ognuno ha bisogno. Beati quelli che amano l’altro quando è malato, e non può compensarli, tanto come lo amano quando è sano e può compensarli. E di tutto ciò che accade loro rendano grazie al Creatore e desiderano essere come li vuole il Signore, sia in buona salute che infermi.
24. Qualora sorgesse tra loro, a motivo di parole o di atteggiamenti, occasione di turbamento, chiedano subito umilmente perdono l’uno all’altro prima di offrire a Dio la loro preghiera. Se qualcuno avesse trascurato gravemente gli impegni di vita che ha professato, sia ammonito dal ministro o da coloro che saranno venuti a conoscenza della sua colpa. Però questi non gli procurino vergogna né disonore, ma abbiano grande misericordia verso di lui. Tutti però devono evitare attentamente di adirarsi e di scandalizzarsi per il peccato di qualcuno, poiché l’ira e il turbamento, in sé e negli altri, impediscono la carità.