In comunione di preghiera con tutte le sorelle della Congregazione celebriamo il Transito del nostro Serafico Padre San Francesco. Credendo cosa buona condividiamo il testo redatto per l’occasione.

“Quanto a me, mi affretto verso Dio e vi affido tutti alla Sua grazia”
Assisi-S. Maria degli Angeli- Porziuncola

La Porziuncola, per volontà dello stesso Francesco, è il luogo della morte del santo d’Assisi. Qui Francesco ha compiuto il suo transito dal tempo all’eternità. Qui la sera del 3 ottobre del 1226 accolse cantando Sorella morte:

Laudato si, mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullo omo vivente po’ scampare.
Guai a quelli che morranno ne le peccata mortali!
Beati quelli che troverà ne le tue sanctissime voluntati,
ca la morte seconda no li farrà male (FF 263).

 (Musica di sottofondo sottolinea il clima di profondo raccoglimento e di  preghiera. La luce delle candele accese ai piedi dell’altare simboleggia la comunità intera raccolta per fare memoria del beato Transito del Serafico Padre San Francesco. Preparare:

  • Dei lumini accesi, simbolo della nostra fede 
  • Un cestino con dei piccoli Tau, segno degli eletti di Dio;
  • Un vaso di fiori variopinti, simbolo dei doni avuti da Dio per l’utilità comune;
  • L’Incenso, simbolo della nostra preghiera che sale a Dio ed è a Lui gradita.

Guida: Siamo radunati, in quest’ora, per ricordare la morte beata di San Francesco, per celebrare devotamente quell’ora sacra e solenne che viene detta del “TRANSITO”, vale a dire il passaggio dell’anima benedetta del Santo Poverello d’Assisi dall’esilio di questa terra alle beatitudini del Cielo. Era la sera del 3 Ottobre 1226.

CANTO INIZIALE: O Alto e glorioso Dio

Alto e glorioso Dio illumina il cuore mio,
dammi fede retta,speranza,certa carità perfetta.
Dammi umiltà profonda,dammi senno e conoscimento,
che io possa sempre servire con gioia i tuoi comandamenti.
Rapisca ti prego Signore l’ardente e dolce forza del tuo amore,
la mente mia da tutte le cose,perché io muoia per amor tuo,
come tu moristi per amor dell’amor mio.

Guida: Nel nome della Somma Trinità e della Santa Unità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti: Amen.

Guida: Ascoltando il nome di lui, adoratelo con timore e riverenza

Tutti: Signore Gesù Cristo, Figlio dell’Altissimo è il suo nome, che è benedetto nei secoli.

Guida: Il Signore ci conceda un ascolto attento, una meditazione devota ed un impegno concreto di rinnovamento di vita, alla luce dell’esempio del nostro Padre San Francesco.
Rivolgiamogli la nostra lode: (da Lodi per ogni ora)

Guida: Santo, santo, santo il Signore Iddio onnipotente, che è, che era e che verrà.

Tutti:Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno.

Guida: Degno è il Signore Dio nostro di ricevere la lode, la gloria e l’onore e la benedizione.

Tutti: Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno

Guida: Degno è l’Agnello che è stato ucciso, di ricevere la potenza e la divinità e la sapienza e la fortezza e l’onore e la gloria e la benedizione.

Tutti: Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno.

Guida: Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo

Tutti: Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno.

Guida: Benedite il Signore, opere tutte del Signore.

Tutti: Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno

Guida: Date lode a Dio, voi tutti, suoi servi, e voi che temete Iddio, piccoli e grandi.

Tutti: Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno

Guida: Lodino Lui glorioso i cieli e la terra e ogni creatura che è nel cielo e sulla terra, il mare e le creature che sono in esso.

Tutti: Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno

Guida: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Tutti: Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno.

Guida: Come era nel principio e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

Tutti: Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno

Guida: O Dio, nostro Padre amoroso, che ci doni la gioia di ricordare il devoto Transito del padre nostro san Francesco, donaci la grazia di vivere come lui ha vissuto, scoprendo la nostra identità e la nostra vocazione nella piena conformità a Gesù Cristo, nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Breve silenzio

 

CANTO : Dolce sentire
Dolce sentire come nel mio cuore
ora umilmente sta nascendo amore
dolce capire che non son più solo,
ma che son parte di una immensa vita,
che generosa risplende intorno a te,
dono di lui del suo immenso amor.

Ci ha dato il cielo e le chiare stelle,
fratello sole e sorella luna:
la madre terra con frutti prati e fiori,
il fuoco e il vento l’aria e l’acqua pura,
fonte di vita per le sue creature.

Dono di lui del suo immenso amor,
dono di lui del suo immenso amor.

Guida: Con il Salmo 139 lodiamo Dio per il dono della vita.

Il salmo viene recitato da voce solista e l’assemblea risponde con il ritornello. Rit:Nella tua luce Signore, vediamo la luce.

Signore, tu mi scruti e mi conosci, *
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri, *
mi scruti quando cammino e quando riposo. 

Rit: Nella tua luce Signore, vediamo la luce.

Ti sono note tutte le mie vie; †
la mia parola non è ancora sulla lingua *
e tu, Signore, già la conosci tutta.RIT
Alle spalle e di fronte mi circondi *
e poni su di me la tua mano.

Stupenda per me la tua saggezza, *
troppo alta, e io non la comprendo.RIT
Dove andare lontano dal tuo spirito, *
dove fuggire dalla tua presenza?
Se salgo in cielo, là tu sei, *
se scendo negli inferi, eccoti.RIT

Se prendo le ali dell’aurora *
per abitare all’estremità del mare,
anche là mi guida la tua mano *
e mi afferra la tua destra.RIT

Se dico: «Almeno l’oscurità mi copra *
e intorno a me sia la notte»;                                        
nemmeno le tenebre per te sono oscure
e la notte è chiara come il giorno; *                      
per te le tenebre sono come luce.RIT

Sei tu che hai creato le mie viscere *
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.

Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; †
sono stupende le tue opere, *
tu mi conosci fino in fondo.RIT

Gloria al Padre……

Guida: Per intercessione di Francesco d’Assisi, fratello universale ed esempio di santità, rivolgiamo al Padre la preghiera della Chiesa e del mondo. Diciamo insieme:

Tutti: Benedici il tuo popolo, Signore.

  • Tu sei santo, Signore, e operi cose meravigliose; rinnova ancora la tua Chiesa con la santità di molti che vivano con semplicità e letizia il vangelo. Preghiamo:
  • Tu sei protettore, custode e difensore nostro: difendi il nostro paese da ogni male e custodiscilo nella pace. Preghiamo:
  • Tu sei bellezza, umiltà e pazienza: rendi ogni uomo fratello tra fratelli, con tutte le creature canti la tua gloria. Preghiamo:
  • Tu sei nostra speranza, nostra fede e carità: insegnaci ad amare il tuo Cristo crocifisso nel volto degli emarginati del nostro tempo. Preghiamo:
  • Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene: aiutaci  ad amarti sopra ogni cosa. Preghiamo:
  • Tu sei trino e uno, Signore Dio degli dei: aiuta la nostra comunità a spogliarsi del superfluo, vivendo con fiducia la tua parola. Preghiamo:
  • Padre santo, che hai reso il tuo servo Francesco un perfetto imitatore del tuo divin Figlio Gesù Cristo, fa’ che anche noi, seguendo le sue orme, osserviamo fedelmente il Vangelo di Cristo.
  • Padre santo, che disperdi i superbi ed esalti gli umili di cuore, concedici di seguire il serafico padre nella via dell’umiltà e della povertà.
  • Signore Gesù, che hai impresso nelle membra di San Francesco i segni della tua passione, rinnova la Chiesa con la forza inesauribile della tua morte e risurrezione.
  • Signore Gesù, che hai infuso ardore apostolico nel serafico padre, tieni desto nella tua Chiesa lo slancio missionario.
  • Signore Gesù, che in San Francesco, patrono d’Italia, hai fatto risplendere, trasfigurate dalla santità, le migliori virtù della nostra gente, benedici il nostro popolo nella pace.
  • Signore Gesù, nel cui nome San Francesco riconciliò gli animi e compose le divisioni, fa’ che gli uomini tutti siano guidati al bene terreno e celeste per la via della pace.
  • Signore Gesù, che hai concesso al serafico padre la perfetta letizia nelle tribolazioni e la gioia di lodarti per le tue creature, addolcisci le nostre sofferenze nella speranza del sommo bene e fa’ che in ogni cosa vediamo un raggio della tua bellezza divina.

Guida:  Preghiamo. O Dio, che per infiammare il nostro spirito con il fuoco del tuo amore, hai impresso nel corpo del serafico padre San Francesco i segni della passione del Figlio tuo; concedi a noi, per sua intercessione, di conformarci alla morte di Cristo per essere partecipi della sua risurrezione. Per Cristo nostro Signore.

Tutti:Amen.

Breve silenzio

Beato transito del serafico padre Francesco.

Guida: Riviviamo ora la Pasqua dell’umile frate di Assisi che va incontro al suo Amato Gesù cantando. Lasciamo che la santità di Francesco ispiri ed illumini la nostra vita! È come se fosse lui stesso a parlare…

Francesco: La morte non poteva più essere lontana e mi era ormai facile ripetere: “Tanto il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto”.

         Dopo la quaresima di san Michele del settembre 1224 sentii il mio passaggio vicino: me lo richiamava ogni piccolo movimento. Rividi ancora con gioia la mia Umbria e mi era dolce dire qualche parola di conforto a chi mi veniva incontro.

         Sono gli ultimi giorni di settembre del 1226. Ora è giunto il tempo di passare attraverso la porta. Il Cristo non mi aveva mai fatto paura e dopo la rivelazione a san Damiano lo sentivo amico, vicino, vero. Giunsi perfino a dire e mi pareva cosa vera: “Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno”.

         Queste parole di san Paolo mi confortavano. ma intanto mi sentivo sempre più debole. I medici mi circondavano sempre più come in un assedio. La porta si stava aprendo e mi piaceva recitare il salmo 142:

Guida: Preghiamo a cori alterni:

Con la mia voce grido al Signore,
con la mia voce supplico il Signore;
davanti a lui sfogo il mio lamento,
davanti a lui espongo la mia angosciamentre il mio spirito viene meno.

Tu conosci la mia via
nel sentiero dove cammino
mi hanno teso un laccio.

Guarda a destra e vedi:
nessuno mi riconosce.

Non c’è per me via di scampo,
nessuno ha cura della mia vita.

Io grido a te, Signore!

Dico: “Sei tu il mio rifugio,
sei tu la mia eredità nella terra
dei viventi”.

Ascolta la mia supplica
perché sono così misero!

Liberami dai miei persecutoriperché sono più forti di me.
Fa’ uscire dal carcere la mia vita,
perché io renda grazie al tuo nome;
i giusti mi faranno corona
quando tu mi avrai colmato di beni.

Francesco: Ma poi ritornò con irruenza il mio salmo, il salmo della mia vita, quello che avevo scritto io intingendo la penna nelle bellezze della mia terra: “Il cantico delle Creature”.

Canto: Laudato sii

Laudato sii, mì Signore, per frate sole, sora luna,
frate vento, il cielo e le stelle, per sora acqua, frate focu. 

            Laudato sii, Signore, per la terra e le tue creature. (2 v.)

Laudato sii, mì Signore, quello che porta la tua pace
e saprà perdonare, per il tuo amore saprà amare. 

         Laudato sii, mì Signore, per sora morte corporale 
         dalla quale omo vivente non potrà mai scappare. 

Laudate e benedite, ringraziate e servite
il Signore con umilitate, ringraziate e servite. 

Francesco:Quando sentii che era giunta l’ora chiesi di essere portato alla Porziuncola… la mia chiesa madre, il luogo prediletto, la Betlemme del mio Ordine, l’intuizione del perdono e della misericordia di Dio.

         Dopo aver attraversato la città, mi volli fermare e mi feci voltare verso di essa. Volevo benedirla. Piangevo, soffrivo ma ero felice.

         “Benedetta sia tu da Dio città santa imperocché per te molte anime si salveranno e in te molti servi di Dio abiteranno e di te molti ne saranno eletti al reame della vita eterna”. E pensai: l’altissimo mio Signore ha fatto per me, Francesco, un’eccezione… Nella Scrittura è detto: “Nessun profeta è accetto nella sua patria” e Gesù stesso ne aveva fatto esperienza. ma per me non fu così. Assisi mi ha amato e anch’io l’ho amata tanto!

         Era un sabato ed era il 3 ottobre. Non vedevo quasi più nulla perché i miei occhi erano definitivamente finiti.

         Attorno i miei compagni: quanto erano numerosi!Che fruscio! Che ansia! Mi pareva di trovarmi in una funzione liturgica solenne, viva, come in cattedrale. Come se fossi io il cerimoniere chiesi di essere portato fuori all’aria aperta, sotto gli alberi.

         Mi portarono. Attorno le creature che non vedevo più data la mia cecità mi parlavano dolcemente. Avrei detto che anch’esse pregavano con i frati commossi.

         Quando avvertii avvicinarsi l’ora ordinai che mi mettessero nudo sulla nuda terra. Dico: ordinai, perché non fu facile farsi obbedire.

         C’è sempre qualcuno che ha l’impressione che il “passaggio” sia una cosa strana, impossibile, non dovuta, da cui bisogna sempre rifuggire. E invece era lì e io lo desideravo.

         L’umidità della terra mi diede sollievo, era come un abbraccio che conoscevo e che ricominciava a stringermi. Ma io non lo cercavo più. Il vero abbraccio ora lo attendevo da Lui, il mio Altissimo Signore. Transitai per la porta e mi parve di sentire un coro. Forse erano gli angeli di quella chiesina di S. Maria degli Angeli, la mia prediletta di sempre.

Momento di silenzio

Guida: Profondamente ammirati della fede di Francesco, fonte di serenità, di lode e di gioiosa preghiera anche nei momenti decisivi che preparano la morte, recitiamo a cori alterni il messaggio-testamento che Francesco, in forma breve aveva dettato ai suoi frati.

PICCOLO TESTAMENTO

Sempre si amino come io li ho amati,
sempre osservino madonna povertà!

Sempre si amino come io li amo,
fedeli e sudditi alla santa chiesa!

Scrivi il modo in cui, benedico tutti i miei frati
che sono e saranno, fino alla fine del mondo.

E per la mia debolezza e il soffrire della mia malattia,
poiché non posso parlare, brevemente ve lo dirò…

Questa è la mia volontà, mia intenzione per i frati del mondo
osservare in mia memoria, le parole del mio Testamento…

Tutti: “O Santissima  anima mentre sali  alla gloria   del cielo  i  beati  ti  corrono incontro  gli angeli  esultano in coro ,la Trinità  gloriosa ti invita dicendo :” Rimani con noi in eterno”.

Lettore: Dalla “Lettera enciclica di frate Elia, a tutte le province dell’Ordine, sulla morte di san “Francesco”.

“Un gemito mi sale dal cuore: colui che era la nostra

consolazione, se ne è andato lontano; colui che ci portava tra le braccia come agnelli, si è recato in una regione lontana. Lui, che ha insegnato la via della vita e dell’obbedienza e ha consegnato un testamento di pace, poiché era amato da Dio e dagli uomini, è stato introdotto nelle dimore luminosissime del cielo. Se per Lui dobbiamo rallegrarci con tutta la gioia, per noi è solo rammarico, poiché siamo rimasti senza di Lui, mentre ci avvolgono le tenebre e ci copre l’ombra di morte. Siamo rimasti orfani, senza padre, privati di Colui che era la luce dei nostri occhi. Custodite il ricordo del padre e fratello nostro Francesco, a lode e gloria di Colui che lo ha reso grande tra gli uomini e lo ha glorificato tra gli Angeli”. (ff 304-314)

Preghiamo insieme:

Ricordati di tutti i tuoi figli, o Padre,
i quali, angustiati da grandi pericoli,
solo da lontano, come tu ben vedi,
riescono a seguire le tue orme;
dà a noi forza per resistere;
purificaci perchè ci perfezioniamo;
donaci la gioia, perché facciamo frutto;
ottieni che sia effuso su di noi
lo spirito di grazia e di preghiera
affinché possediamo l’umiltà che tu avesti,
osserviamo la povertà cui fosti sempre fedele,
meritiamo la caritàcon la quale
hai amato Cristo crocifisso
che con il Padre e lo Spirito Santo
vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen. (ff 820)

BENEDIZIONE FINALE

Guida: Imploriamo da Dio la grazia di essere fedeli seguaci di san Francesco, recitando la preghiera insegnataci da Gesù:

Tutti:Padre nostro…

Guida: Il Signore ci benedica e ci protegga.

Tutti: Amen.

Guida: Faccia risplendere il suo volto su di noi e ci doni la sua misericordia.

Tutti: Amen.

Guida: Rivolga su di noi il suo sguardo e ci doni la sua pace.

Tutti: Amen.

Canto finale

“State saldi, o figli tutti, nel timore del Signore e perseverate sempre in esso!”

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