Questo è l’augurio che ci facciamo in occasione della XXIV Giornata mondiale della Vita consacrata
Oggi, più che mai, tutte siamo invitate a vedere il dono fedele di Dio nella propria storia e a rinnovare lo sguardo alla luce della grazia, a ravvivare il dono della chiamata alla consacrazione.
E’ proprio nella chiamata che si trova “il tesoro che vale più di tutti gli averi del mondo”, nelle mani di chi ha detto sì c’è “la grazia” del Signore, nella storia di ognuno “il dono fedele di Dio” soprattutto “nelle fragilità, nelle debolezze, nelle miserie”. “Non ci siamo meritati la vita religiosa”. “E’ un dono d’amore” da proteggere dalla tentazione dello “sguardo mondano”, dal ripiegarsi sull’io mentre gli occhi fissi su Dio fanno vedere la bellezza della povertà che “non è uno sforzo titanico”, della castità “non una sterilità austera”, dell’obbedienza che rappresenta una “vittoria” sull’anarchia. (cfr. Dall’Omelia di Papa Francesco – S. Messa in San Pietro alla vigilia della XXIV Giornata mondiale della Vita consacrata, 1 febbraio 2020)
In allegato l’omelia di Papa Francesco, San Pietro 1.2.2020